Respiriamo circa 20.000 volte al giorno. Eppure, raramente ci fermiamo a notare come respiriamo — e ancor meno pensiamo che il nostro respiro possa dialogare con il pavimento pelvico, quella parte intima e fondamentale che ci sostiene “dal basso”.
Eppure, il legame tra respiro e pavimento pelvico è profondo, costante, e può fare la differenza nel nostro benessere fisico, emozionale e posturale.
Il respiro non è solo nei polmoni
Quando pensiamo al respiro, immaginiamo l’aria che entra ed esce dai polmoni. Ma il respiro è un gesto globale. È un movimento che coinvolge il diaframma toracico, la colonna, le coste, la pelvi, il perineo.
Ogni inspirazione spinge delicatamente verso il basso. Ogni espirazione lascia che tutto si alleggerisca e risalga. Questo movimento ritmico, se lasciato libero e funzionale, è una vera e propria danza interna. Un massaggio costante agli organi, un nutrimento alla nostra vitalità.
Il pavimento pelvico: la nostra base spesso dimenticata
Il pavimento pelvico, è l’insieme di muscoli, legamenti e tessuti che chiude inferiormente il bacino. Sostiene organi come vescica, utero e intestino, ci permette di contenere (e rilasciare) le funzioni fisiologiche, partecipa al piacere sessuale e ci aiuta a stabilizzarci nello spazio.
Ma la sua funzione non è isolata. È in relazione continua con il diaframma respiratorio, con la colonna vertebrale, con i piedi… e con il nostro vissuto corporeo ed emotivo.
Quando il respiro e il pavimento pelvico non parlano più
Molte persone vivono con un respiro contratto, limitato al torace, o trattenuto. Altre hanno un pavimento pelvico troppo iperattivo (sempre “in tiro”) o troppo ipotonico (senza tono né reattività).
Questo può causare:
- dolori lombari o sacrali ricorrenti
- senso di instabilità o disconnessione dal proprio centro
- difficoltà nei rapporti intimi
- incontinenza, stitichezza o pesantezza addominale
- ansia o fatica cronica
Spesso tutto questo viene affrontato a compartimenti stagni — senza sapere che un respiro libero e consapevole è il primo passo per ripristinare l’equilibrio.
Ritrovare il dialogo: il corpo sa cosa fare
La buona notizia è che il corpo sa. Sa come respirare in modo pieno, sa come mobilizzare la pelvi senza sforzo. Ma ha bisogno di tempo, ascolto e magari di una guida.
Quando il respiro arriva fino in fondo — senza ostacoli, senza trattenere — il pavimento pelvico riceve. Si adatta. Collabora. E da questa collaborazione silenziosa e intima nasce una sensazione di centratura che non è solo fisica, ma esistenziale.
Ritrovare questo dialogo significa:
- sentirsi più presenti nel proprio corpo
- vivere con più leggerezza e meno tensioni
- accedere a una vitalità profonda, che non viene dal fare, ma dall’essere
- abitare il proprio bacino, scoprendone la voce, la relazione di intimità col nostro essere globale
Una pratica da provare
Un piccolo gesto che puoi fare già ora:
- Siediti in modo comodo, con i piedi a terra e il bacino ben appoggiato.
- Porta l’attenzione al tuo respiro, senza modificarlo.
- Poi visualizza il pavimento pelvico come una coppa morbida che, coordinandosi con ogni movimento del diaframma respiratorio, si muove dolcemente.
- Nota se riesce a lasciarsi andare nell’inspirazione e a risalire nell’espirazione, come una marea lenta e gentile.
Non serve controllare. Serve solo essere presenti percepire la relazione tra il flusso del respiro e i movimenti che si generano dentro di te. Bastano anche pochissimi minuti al giorno, puoi praticare ad occhi aperti o chiusi. Oppure giocare con entrambe le modalità, così da capire come ti viene più facile.
Quando il respiro incontra il pavimento pelvico, incontriamo noi stessi. E piano piano iniziamo a vivere dal centro, anziché dalla periferia.